Avete mai visto un tessuto appena tagliato dalla pezza? Se si, avrete notato che alle due estremità il bordo ha un aspetto diverso rispetto dal resto del tessuto, in genere è più fitto e compatto, talvolta ha anche delle scritte come “made in...”, che nello specifico si chiama cimosa parlata. Questo bordo si chiama cimossa o cimosa e serve a dare stabilità al tessuto, ed evita le sfilacciature. In alcuni casi, viene usata come dettaglio decorativo, vedi ad esempio i jeans cimosati.
In realtà la cimosa che noi vediamo nei tessuti è solo una parte della cimosa creata in tessitura. L’altra parte viene tagliata prima di andare in commercio e diventa uno scarto industriale da smaltire.

Cresciuta con la cultura del “non si butta via niente”, se fai una torta e hai usato solo le rosse dell’uovo, poi t’inventi qualcosa per consumare anche gli albumi. Vedere tutte queste montagne di cimosse che andavano buttate, era un pugno al cuore. E poi i filati usati sono di altissima qualità, la vastità di colori, texture ed effetti è pressoché infinita. Alcuni sbrillucicano grazie al lamè o alle paillets, altri sono opachi e un po' ruvidi, fatti con la lana dell’ Alpago che mi ricorda tanto i maglioni di lana di quando ero piccola che pizzicavano anche se non erano a contatto diretto con la pelle.

Era deciso, LE CIMOSSE ANDAVANO SALVATE!

Sarà che ho lavorato nella maglieria, ma questo materiale per me poteva diventare solo un caldo abbraccio d’inverno. Scelte le cimosse più interessanti, bisognava pensare a come trasformarle in un caldo abbraccio. Per capire come gestirle, le tenevo in mano e sulle gambe. Il calore che emanevano ricordava quello della mia gatta, spesso le dico che è il mio collo di pellicia preferito... Da qui, a realizzare colli, sciarpe e stole in “pelliccia di cimosse”, è un attimo.

#ZEROWASTE
#MINIMUMWASTE

Vi è mai capitato di vedere qualcuno tagliare il tessuto per fare un’abito, una giacca o qualsiasi altra cosa? Ci sono un sacco di pezzetti di stoffa avanzati che vengono buttati. Da piccola, con gli scarti ci facevo gli abiti alle Barbie, ed ero felice che ci fossero. Ora mi chiedo se esistano modi di confezionare l’abbigliamento, che non creino immondizia, o che almeno la riducano al minimo. Ho scoperto così che la maggior parte delle culture tradizionali, eccetto quella occidentale, creano i loro abiti tagliando la stoffa a rettangoli, così tutto il tessuto viene utilizzato.

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